Quasi tutte le blockchain delle criptovalute presenti sul mercato, registrano transazioni senza fare alcun riferimento al tempo in cui quelle stesse transazioni sono avvenute, cosa che non sembra essere molto efficiente. Ci sono voluti un po’ di anni, però finalmente questo gap è stato notato.
Esiste una spiaggia in California chiamata Solana, a nord di San Diego, dove Anatoly Yakovenko, fondatore del progetto crypto Solana, ha lavorato per anni come ingegnere specializzato in software presso la società Qualcomm. Il creatore di Solana, Anatoly Yakovenko appunto, in principio non è stato un grande fan delle criptovalute, finchè un giorno, nell’autunno del 2017, ebbe un’intuizione illuminante riguardo a come migliorare le blockchain delle criptovalute, introducendo il tempo specifico di ogni singola transazione.
Al momento Bitcoin funziona come delle vecchie torri radio di decenni fa, che inizialmente potevano trasmettere un segnale radio allo stesso momento, finendo per sovrapporsi ed annullarsi; il problema venne risolto proprio introducendo un tempo all’invio dei segnali radio: torre 1 invia al 1° secondo, torre 2 invia al 2° secondo, e cosi via, evitando il problema della sovrapposizione. Ad oggi, relativamente a BTC, due miners possono potenzialmente produrre due blocchi di transazioni BTC nello stesso momento: in questo caso la blockchain si suddivide temporaneamente in due, e la più lunga tra le due blockchain prevale. In pratica, la blockchain che produce un nuovo blocco per prima diventa la nuova definitiva blockchain di Bitcoin, mentre l’altra viene abbandonata dai miners di BTC e tutte le sue transazioni vengono respinte. Non proprio il massimo!
Questa evidente inefficienza del sistema di BTC, in questo esempio, potrebbe essere risolta se tutti nel suo network lavorassero in modo sincronizzato, utilizzando un orologio comune grazie al quale registrare il tempo in cui viene effettuata ogni singola transazione.
Il nuovo ostacolo da superare in questo caso, è rappresentato dalla difficoltà intrinseca di costruire un orologio decentralizzato: chi si occuperebbe di tenere il tempo all’interno di una blockchain decentralizzata? E cosa succederebbe se venissero registrati due diversi orari per la stessa transazione da due parti diverse?
Proprio per rispondere a queste domande con risposte efficaci, Anatoly Yakovenko creò Solana nel novembre del 2017, vediamo come funziona. Prima di iniziare, è bene sottolineare due punti:
- la complessità della sua architettura è molto elevata, per questo motivo abbiamo scelto di non scendere troppo nei dettagli tecnici, visto che anche veterani del settore hanno avuto difficoltà a seguire Anatoly Yakovenko mentre lo intervistavano;
- inotre Solana è ancora in fase di sviluppo, quindi è sempre bene rifarsi alla sua pagina web ufficiale per verificare l’uscita di aggiornamenti rispetto a quanto stiamo per indicare.
Solana è una blockchain Layer1 con protocollo di consenso Proof of Stake ad alto rendimento: può processare tra 50.000 e 65.000 transazioni per secondo, e come Ethereum, anche Solana è compatibile con gli smart contract, il che significa che gli sviluppatori possono creare nuovi token di criptovalute e dapps (decentralized applications) su di essa: questo è proprio ciò che ha fatto Theta, che ha annunciato che offrirà USDT realizzati su Solana, per via della sua velocità nel processare transazioni, ed anche per via della sua economicità nel farlo.
Per capire meglio quest’ultimo punto, basti considerare ad esempio che per inviare 1 milione di transazioni su Solana si spendono soltanto 10 USD, mentre per fare la stessa operazione su Ethereum, al momento possono volerci più di 300.000 USD a causa dell’elevato costo del “gas fee”!
Com’è possibile che ci sia questa enorme differenza? E cosa rende Solana tanto efficiente? Tutto ciò viene realizzato grazie a ciò che viene chiamato Proof of History, che non è un protocollo di consenso nonostante il suo nome lo lasci pensare, bensì è uno dei componenti critici del protocollo Proof of Stake di Solana: è ciò che permette di prendere il tempo di tutte le transazioni che avvengono sulla sua blockchain. Questa piccola correzione permette ai “validator nodes” nella rete di organizzare le transazioni senza dover aspettare che altri validators nodes controllino quanto avvenuto.
Sulla blockchain di Solana, ogni nuovo blocco prodotto viene trattato come un TIC sul suo orologio decentralizzato, e l’orologio di Solana produce un TIC ogni 400 millisecondi. Come riesce ad essere così veloce? Una delle ragioni principali risiede nelle basse barriere di ingresso poste da Solana nei confronti di chi vuole entrare nella sua rete come validator node: per diventarlo non c’è un minimo richiesto di SOL da bloccare in staking, a differenza delle elevate cifre che invece richiedono network come Ethereum, o Dash ad esempio. Ogni validator node può diventare leader per un breve periodo di tempo, cioè inizia a produrre blocchi; ogni turno però dura soltanto il tempo massimo di produzione di 4 blocchi, che sulla blockchain di Solana significa 1,6 secondi; inoltre la possibilità di essere scelto come leader è proporzionale all’ammontare di SOL bloccati in stake: il fatto che il leader cambi ogni 1,6 secondi rende quasi impossibile per un validator node, o anche per un gruppo di validator nodes di attaccare o di corrompere la rete. Inoltre, eventuali comportamenti sbagliati vengono puniti dal network di Solana con l’eliminazione di una parte dei SOL in stake.
I token SOL vengono utilizzati per pagare le spese delle transazioni sulla blockchain di Solana, e vengono bruciati subito dopo il pagamento; inoltre i token SOL vengono utilizzati per lo stake da parte dei validator nodes come abbiamo detto, e vengono anche conferiti ai validator nodes che producono blocchi come ricompensa.
La tokenomics di Solana risulta essere ancora poco chiara e tutta da decifrare: circa il 30% della sua fornitura iniziale è stata concessa al fondatore ed al suo team, il 10% è stato concesso alla Fondazione Solana, i 39% è stato riservato per le iniziative della sua comunità; tuttavia alla fine del 2020 soltanto il 15% di tutti i token SOL erano in circolazione, e circa l’80% del totale verrà messo in circolazione durante il 2021, quindi sarà difficile prevedere se ci sarà una domanda tanto elevata, adatta a rispondere a questa grande offerta di SOL sul mercato. In pratica, non appena ci saranno maggiori dati per decifrare la tokenomics di Solana, almeno nel breve periodo, potremo capire meglio quale impatto ci sarà sul suo prezzo.
Nonostante questi punti interrogativi, il progetto Solana resta super interessante, grazie all’originalità della sua architettura, che lo rende velocissimo e molto economico per processare le transazioni. Quindi resta a nostro parere uno dei progetti più interessanti da tenere in considerazione nel panorama crypto!