Shiba Inu oppure Dogecoin? Quale dei due progetti è migliore dell’altro?
Visti la grandissima crescita delle ultime settimane, questa è una delle domande più diffuse tra gli appassionati di criptovalute. Proviamo ad analizzare allora la storia ed il potenziale di crescita di entrambi.
Storia e fondatori
Dogecoin fu fondata a dicembre 2013 da Jackson Palmer e Billy Marcus:il primo è un esperto di marketing con un lunga precedente esperienza lavorativa presso Adobe, mentre il secondo è un ingegnere software proveniente da IBM.
Dogecoin fu creata inizialmente come un gioco, e parzialmente anche come tentativo di approfittare dei possibili guadagni realizzabili nel mercato delle criptovalute.
Jackson Palmer ha lasciato Dogecoin all’inizio del 2015, quindi adesso Billy Marcus rappresenta il volto del progetto.
A partire da quest’anno lo sviluppo di Dogecoin è coordinato dalla Fondazione Dogecoin, una non-profit con base negli USA.
Shiba Inu fu fondata ad agosto del 2020, da un individuo che è conosciuto attraverso lo pseudonimo “Ryoshi”, e fu creata da un imprenditore anonimo di successo che si occupò di apportare la liquidità necessaria iniziale.
Non è chiaro chi sia Ryoshi, però sembrerebbe che abbia delle connessioni molto strette con il co-fondatore di Ethereum, Vitalik Buterin, che potrebbe essere il misterioso uomo d’affari finanziatore del progetto.
Shiba Inu fu creata inizialmente come un esperimento nella governance decentralizzata, ed in parte per essere una diretta concorrente di Dogecoin.
Sembrerebbe che Ryoshi abbia lasciato Shiba Inu a giugno di quest’anno, ed un membro della comunità del progetto conosciuto con lo pseudonimo “Shytoshi Kusama” è adesso il nuovo volto di Shiba Inu.
Tecnologia e Tokenomics
Dogecoin deriva da un “fork” di Litecoin, ed utilizza lo stesso algoritmo di mining proof of work per la sua blockchain, e la sua criptovaluta nativa è ovviamente DOGE.
DOGE ed LTC potrebbero essere minate con la stessa attrezzatura hardware senza costi aggiuntivi, grazie ad una nuova tecnologia conosciuta come “merge mining”.
La crescita del valore di DOGE nel corso dell’ultimo anno, ha fatto diventare molto redditizio il suo mining, e qualora questo trend dovesse continuare, Dogecoin potrebbe diventare indipendente.
Shiba Inu, dal canto suo, non ha una propria blockchain, il suo ecosistema si appoggia su Ethereum e SHIB è un token ERC20.
Come sappiamo, al momento Ethereum utilizza un algoritmo di mining proof of work, che permette di processare fno a 15 transazioni al secondo. Quindi le transazioni con SHIB costano molti dollari in più rispetto a quelle con DOGE al momento.
Passando alla tokenomics dei due progetti, DOGE è accettata per i pagamenti da parte di un gruppo selezionato di attività. La sua fornitura iniziale al momento del lancio era pari a zero, quindi DOGE è stato portato in vita tramite mining da parte dei primi fan del progetto.
DOGE non ha un limite massimo di fornitura, e quasi il 50% della sua fornitura attuale è concentrato nei principali 100 wallet, di cui i più grandi detengono approssimativamente il 24% di tutti i DOGE in circolazione!
Al momento dovrebbero essere più di 3,4 milioni di portafogli Dogecoin attivi.
Riguardo a SHIB invece, il suo utilizzo principale è connesso a Shiba Swap Dex, ed è anche accettato come metodo di pagamento da parte di attività selezionate.
Il 50% della fornitura massima di SHIB fu creato attraverso una “pool” di 10 ETH su Uniswap, da parte del misterioso finanziatore menzionato in precedenza.
Il restante 50% della fornitura di SHIB fu inviato al fondatore di Ethereum Vitalik Buterin, il quale ha bruciato l’80 % del totale ricevuto, ed ha donato il 20% che rimaneva a diversi progetti ad inizio di quest’anno.
Al momento dovrebbero esserci poco più di 900.000 wallet attivi contenenti SHIB, sempre escludendo quelli aperti nei vari exchange.
Potenziale di crescita e prezzo
Iniziando con DOGE, la distanza tra il suo punto più basso ed il suo All Time High è pari a 10.000X, mentre solo quest’anno DOGE ha fatto registrare una crescita di prezzo pari a 1.000X.
Il prezzo di DOGE sembra essere fortemente manipolato dalle balene che detengono grandissime quantità nei loro portafogli, cosa facilmente riscontrabile nei ripetuti “pumps” e “dumps” osservabili nei grafici rappresentanti l’andamento del prezzo di DOGE.
La storia di SHIB è molto simile a quella di DOGE, il suo prezzo è salito di un impressionante 94.000X dal momento del suo lancio.
A differenza di DOGE, non c’è nessuna concreta traccia di manipolazione lungo il precorso storico del prezzo di SHIB.
Il prezzo di SHIB sembra essere semplicemente governato dalle azioni di investitori privati in momenti di FOMO, i quali dirigono la lora attenzione soltanto al prezzo di ciò che acquistano.
Il prezzo di SHIB è molto basso, e questo può dare l’impressione ai suoi investitori di poter diventare milionari qualora dovesse arrivare ad 1 dollaro in futuro; va detto però che questo scenario non può accadere, perchè significherebbe che il market cap di SHIB dovrebbe moltiplicarsi decine e decine di volte, partendo dalla già considerevole somma attuale di circa 30 miliardi di dollari.
Sia per DOGE che per SHIB, va sottolineato che la loro eventuale ulteriore crescita di prezzo deve comunque essere sempre collegata alla crescita di tutto il principale ecosistema cripto, che ruota intorno ai principali progetti quali Ethereum. Polkadot, Cardano, ecc, oltre Bitcoin naturalmente.
Conclusione
In conclusione, al momento Dogecoin sembrerebbe avere maggiori probabilità di raggiungere i propri obiettivi nel medio-lungo termine, per il semplice ma fondamentale fatto di poter contare su una chiara e delineata organizzazione sviluppata da parte della Fondazione Dogecoin, mentre Shiba Inu paga il fatto di non saper offrire ai suoi investitori i vantaggi di una struttura trasparente.
Ovviamente questa situazione potrebbe modificarsi nel corso dei prossimi mesi o anni, in base ai nuovi sviluppi dei due progetti.
Fonte “Coinbureau”
Avvertenza
Il presente articolo, così come gli altri pubblicati su questo sito, hanno il solo scopo di educare il pubblico interessato alle criptovalute, e di diffondere maggiore conoscenza riguardo alla tecnologia blockchain ed ai maggiori progetti crypto. CryptoQuotidiano e gli autori degli articoli non intendono offrire alcuna indicazione per gli investimenti ai propri lettori, ai quali viene consigliato di procedere ad approfondire ricerche prima di prendere le proprie decisioni di acquisto.