Elon Musk e Tesla girano le spalle a Bitcoin?

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Elon Musk ha annunciato che Tesla smetterà di accettare pagamenti in Bitcoin (BTC) per le sue automobili, citando ragioni legate all’ambiente.

Fonte:Twitter di Elon Musk

Soltanto due mesi fa Tesla aveva annunciato di accettare Bitcoin come forma di pagamento, nonostante fosse già noto come funziona il sistema di mining legato alla più famosa criptovaluta del mondo, e quanto fosse alto il suo consumo di energia.

La questione dell’impatto ambientale di BTC

Secondo alcuni studi, la produzione ed il funzionamento di Bitcoin consumerebbero una quantità di elettricità pari al consumo annuo dell’Olanda.

Fonte: Digiconomist.net

In realtà, il problema dell’elevato consumo di energia da parte di Bitcoin, da cui deriva la famosa discussione circa il suo impatto ambientale, sembra essere legato più che altro al modo di lavorare da parte dei “miners” di BTC.

Sembrerebbe infatti, che la maggior parte di essi operino dalla Cina, la quale si basa ancora moltissimo su una produzione di energia legata al carbone (quindi fossile).

Determinare l’esatto impatto ambientale del network di Bitcoin non è un’impresa semplice, perchè bisogna non solo conoscere la potenza necessaria ad alimentarlo, ma anche da dove proviene l’energia che ne è alla base.

Una delle sfide più importanti per Bitcoin, e per le criptovalute e la blockchain in generale, resta quella di riuscire ad alimentare i propri sistemi ricavando l’energia di cui hanno bisogno da fonti rinnovabili. Ovviamente questa sfida finisce per riguardare il mondo della politica e quello dell’economia in generale.

Come tutto questo ha a che fare con Tesla?

Fin dal primo tweet, in cui Elon Musk dichiarò apertamente il suo interesse nei confronti di Bitcoin, non sono mancati i commenti negativi da parte di chi ritenesse questa scelta poco in linea l’azienda, Tesla appunto, nata per favorire la diffusione della mobilità sostenibile.

Dopo solo pochi mesi quindi, siamo arrivati alla comunicazione di ieri da parte di Musk, il quale ha sottolineato ancora una volta la sua simpatia verso il mondo delle criptovalute, aggiungendo però che il loro sviluppo e funzionamento non devono in nessun modo mettere in pericolo l’ambiente.

Musk ci ha tenuto anche a chiarire che non venderà i Bitcoin acquistati negli ultimi mesi, però aspetterà di vedere dei progressi dal punto di vista dell’impatto ambientale del network di Bitcoin prima di tornare ad utilizzarli.

Il prezzo di Bitcoin ha fatto segnare una rapida flessione di circa il 15% in seguito a questa notizia, scendendo fino a quasi 46.000$, per poi riportarsi sotto quota 50.000$ nelle ore successive.

Molti non hanno gradito l’atteggiamento di Elon Musk: sembra piuttosto poco credibile infatti, che non conoscesse la situazione legata al consumo di energia del network di Bitcoin, prima di investire in BTC e di pubblicizzarlo apertamente attraverso i suoi social, Twitter in primis.

Così come sembra poco credibile che non sapesse di poter incidere con le sue dichiarazioni sulle decisioni di investimento di migliaia (se non milioni) di persone che lo seguono, finendo di conseguenza per avere un impatto rilevante sul prezzo di BTC.

Non neghiamo la simpatia di Elon Musk per le criptovalute, ma viene spontaneo chiedersi se ci fosse anche un fine speculativo dietro tutto questo.

Mirko Catapanohttps://www.cryptoquotidiano.it
Laureato in Economia con lode, inizia a lavorare nel settore tecnologico nel 2010 co-fondando Spot IT, un'azienda di IT trading di cui è ancora socio. Consulente per aziende, start up e liberi professionisti. Imprenditore appassionato di blockchain e criptovalute, fonda CryptoQuotidiano nel 2020.

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