La Banca Mondiale ha rifiutato di assistere El Salvador nell’integrazione di Bitcoin nel suo sistema monetario e finanziario, come riportato da Reuters questa mattina.
L’introduzione di Bitcoin come moneta a corso legale ad El Salvador si infrange contro un nuovo grande ostacolo, dal momento che la Banca Mondiale sembra non vole mostrare il suo appoggio nell’aiutare il processo con le proprie infrastrutture tecniche.
Ricordiamo che il paese del Centro America, soltanto una settimana fa, aveva fatto parlare di se’ in tutto il mondo per aver deciso di approvare una legge che dichiarasse ufficialmente Bitcoin moneta a corso legale.
Da quel momento, l’ondata di entusiasmo scatenata nei sostenitori di Bitcoin e delle criptovalute in generale, si è scontrata contro un muro di resistenza istituzionale, prima con l’intervento del Fondo Monetario Internazionale, ed ora con quello della Banca Mondiale.
Sembra piuttosto chiaro, ad oggi, che la strada verso la libertà finanziaria è ancora piuttosto lunga per tutti i governi mondiali che vi siano interessati.
La Banca Mondiale dice no a Bitcoin
La Banca Mondiale ha dichiarato di essere stata contattata dal governo di El Salvador per offrire assistenza nell’integrazione di Bitcoin all’interno del loro sistema finanziario, negando però tale appoggio a causa di “discordanze ambientali e di trasparenza”.

La Banca Mondiale si è detta disponibile a continuare ad offrire supporto ad El Salvador per tutte le altre questioni già aperte senza nessuna differenza rispetto al passato.
Al momento non è ancora pervenuta una risposta da parte del Ministro delle Finanze di El Salvador, Mr. Alejandro Zelaya o da parte di altri esponenti del governo.
Cosa bisogna aspettarsi adesso?
Come già detto, la strada per raggiungere autonomia e libertà finanziaria da parte dei governi interessati a questo argomento è ancora molto lunga, e non si può dire che questo rappresenti una novità.
E’ abbastanza ingenuo aspettarsi che le principali istituzioni finanziarie mondiali cedano facilmente anche solo una piccola parte del loro potere, di fronte all’azione di un paese che conta 6,5 milioni di abitanti e non ha un grosso peso nel calcolo del Pil mondiale.
Servirà ben altro per riuscire a guadagnare campo nella direzione desiderata dai sostenitori di Bitcoin e delle criptovalute, e soprattutto è plausibile immaginare che servirà tempo.
Al di la’ di ciò, sembra essere opinione diffusa in rete quella secondo la quale Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale stiano mostrando i muscoli, perchè non hanno ancora trovato un modo di guadagnare dalla capillare diffusione di Bitcoin come moneta legale.