Cosa succede solitamente durante le fasi di esplosione del mercato delle criptovalute? No, non ci riferiamo al manifestarsi della ormai celebre FOMO (“Fear Of Missing Out”), che pure è puntualmente pronta ad assalire la maggioranze delle persone, ma ci riferiamo all’aumentare dei tentativi di frode messi in atto tramite false App per criptovalute.
La ragione dell’aumento di schemi fraudolenti risiede nel fatto che, durante i periodi di boom delle criptovalute, un numero altissimo di nuovi utenti entra a far parte del suo ecosistema, per tentare di generare nuovi profitti sfruttando la crescita generale; sfortunatamente queste stesse persone dimenticano di svolgere approfondite ricerche sui progetti in cui vogliono investire, e quindi anche sugli strumenti collegati per poterlo fare (app, wallets, ecc.).
La lista delle app fraudolente sarebbe piuttosto lunga, è possibile trovare diversi siti dove queste liste ,appunto, vengono costantemente aggiornate per allertare e proteggere gli investitori in criptovalute.
Vediamo insieme alcuni casi recenti:
- Il 24 febbraio 2021, una app chiamata “Trezor” è stata aggiunta all’interno dell’Apple Store: sembrava essere una applicazione per crypto collegata al famoso portafoglio hardware omonimo, Trezor appunto, e presentava anche un link alla sua reale pagina web. C’era un solo problema: Trezor non ha una applicazione, bensì solo il portafoglio per crypto in versione hardware! Ovviamente questa fake app faceva leva sulla diffusione del marchio Trezor per raggiungere un unico obiettivo: rubare le password di frasi e le chiavi private dei malcapitati utenti, e di conseguenza le loro criptovalute. La fake app è stata rimossa dallo store di Apple, ma purtroppo è riuscita a restare disponibile per giorni.
- Sempre a febbraio di quest’anno, all’interno dello store Google Play, era presente una app che permetteva ai suoi utenti di utilizzare un portafoglio per tokens ADA Cardano, riuscendo ad adescarli tramite finte recensioni positive sull’app create ad arte. Anche questa app è stata poi eliminata dallo store di Google dopo numerose segnalazioni.
- Ancora, un’altra app chiamata “Staked Wallet”, prometteva ai suoi utenti di poter fare staking di criptovalute che non erano neppure collegate a blockchain con protocolli di consenso proof-of-stake!
Dopo decenni, questo metodo fraudolento riesce ancora a mietere numerose vittime, perchè in casi come quelli elencati, fa leva sulla fiducia degli utenti verso store quali Apple o Google ad esempio: gli utenti in pratica non si aspettano di incappare in una fake app quando navigano al loro interno, però purtroppo ciò accade continuamente. Ciò non di meno conferma il fatto che il problema non risiede nella discussione tra favorevoli e contrari di decentralizzazione VS centralizzazione, ma ha radici più profonde.
Nonostante sia legittimo aspettarsi livelli di controllo sempre maggiori da parte delle piattaforme per applicazioni, c’è da dire che una grossa responsabilità risiede nel fatto che gli utenti del settore crypto, soprattutto i nuovi arrivati durante una fase di boom del mercato, tendono ad investire più soldi che tempo; ciò comporta ovviamente scarsa conoscenza riguardo a ciò che si sta facendo, per lo più spinti da informazioni raccolte i malo modo qua e la’.
Quindi il suggerimento per non essere le prossime vittime di questi malfattori è sempre lo stesso: ricercare informazioni da siti verificati ed ufficiali, studiare il settore a sufficienza prima di decidere se e come investire.